Ripartiamo dalle ore 23.00 di ieri sera. Anzi dalla mezzanotte di questa mattina. Col giorno nuovo inizia il nostro nuovo campionato, un anno zero calcistico in cui la Lazio – con tutti i suoi tifosi – ha preso finalmente la piena coscienza di quello che le sta accadendo.

La Lazio è lì, ad un passo dalla vetta, ma con la differenza che al contrario delle altre squadre il mercato estivo gli ha fatto segnare +30Milioni di utile. A differenza delle precedenti settimane in questo weekend ho stranamente sentito parlare anche di Lazio in tv, in molti raccontavano che con la praticamente scontata vittoria di ieri, ci saremmo trovati con 5 squadre nel raggio di 2 punti praticamente al giro di boa del campionato, per la prima volta da quando esiste la Serie A.

Non male, pensavo, finalmente ci considerano. Pazzo, ero un pazzo, un illuso, un alieno che vive fuori da questa realtà. Probabilmente tutti sapevano già cosa sarebbe successo in quel Lazio – Torino, o probabilmente lo immaginavano, non può essere un caso se il calcio viene ucciso proprio nella settimana in cui qualcuno ha generosamente parlato anche di noi in televisione.

Di tutto e di più si può dire di Piero Giacomelli e dei suoi collaboratori, un manipolo di non professionisti che hanno arrecato un danno incalcolabile alla Lazio, a questo campionato, al calcio per intero, alla federazione Italiana. Perchè alla Lazio? Semplicemente perchè ci è costato una sconfitta che non sarebbe mai arrivata, e ci costerà l’assenza di Immobile per Dio solo sa quante giornate. Perchè a questo campionato? Perchè 5 squadre garantiscono numericamente un fascino ed una lotta più interessante di 4 squadre. Perchè al calcio? Perchè il VAR doveva essere uno strumento di eliminazione degli errori, non di introduzione. Infine, perche alla federazione Italiana? Perchè chiunque fuori dal nostro stato provinciale sta massacrando i nostri arbitri e la nostra sperimentale tecnologia. Tranne noi. Noi siamo quello stato che con la sua categoria di orgogliosi e permalosissimi arbitri va in tv a difendere l’indifendibile, ed il male del calcio diventano Inzaghi e Tare che chiedono giustizia.

Piero Giacomelli, Passeri, Crispo, Chiffi, Di Bello, Carbone, questi sei attori ad oggi costituiscono un danno e non una risorsa, meritano la radiazione a vita dal mondo del calcio, ma soprattutto dovrebbero chiedere scusa. Scusa a chiunque, anche a tutti quei poveri tifosi laziali, che andando allo stadio sono stati truffati da questa indecenza. Hanno pagato per assistere allo spettacolo messo in atto dal fischietto di Trieste, orchestrato con maestria quasi come se fosse stato provato prima del debutto ufficiale.

Non serve scappare caro Giacomelli, non basta la banale mossa di chiudere la tua pagina facebook che hai deciso di adottare, adesso devi assumerti le tue responsabilità. Vai davanti ad uno schermo, scusati, chiedi il perdono, e ritirati. Non verrai mai perdonato per ciò che sei stato in grado di fare, ma manterrai un briciolo di dignità. 

Rizzoli, te che hai il dovere di giudicare l’operato dei tuoi servili operai, smettila di trovare una giustificazione per ogni errore. Usa il bastone una volta tanto, e non la carota, evita di ribadire per l’ennesima volta che ‘la qualità in Italia è molto alta’, lo abbiamo visto tutti quanto è alta questa qualità e francamente avremmo preferito rimanere nell’ignoranza. Fai la mossa giusta e ammetti i limiti del suicidio arbitrale commesso ieri.

Infine, alla brillante commissione che valuterà il numero di giornate da infliggere a Ciro Immobile, chiedo per una volta di lanciare un segnale probabilmente unico nella storia: considerate la sanzione di Immobile come già espiata. Espulso si, ma per 45 minuti e nuovamente arruolabile per Bergamo. Annullate voi che potete l’infame sentenza del povero incapace Giacomelli, e sebbene possa sembrare offensiva la parola incapace pensate bene a quale sia l’alternativa: la mala fede. Un’ipotesi alla quale pensar non sembra più sacrilegio.

Povera Lazio.

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